Decreto Aprile: quali novità per il lavoro?

Il cosiddetto “reddito di ultima istanza”, pari a 600 euro per il mese di marzo in favore dei lavoratori autonomi e professionisti, sarà rinnovato anche per il mese di aprile. L’importo dovrebbe aumentare a 800 euro. Sul punto, il Governo sta valutando se inserire qualche requisito e condizione in più per ottenere il beneficio economico. Inoltre, per coloro che lavorano “in nero”, quindi senza possibilità di dimostrare di aver subito una contrazione del lavoro, sarà introdotto il cd. “Reddito d’emergenza”, che garantirà un accredito intorno ai 500 euro per una durata limitata (un paio di mesi). Possono entrare a far parte di quest’ultima tutela anche i lavoratori domestici, rimasti completamente esclusi dal cd. “Decreto Cura Italia”. Le due misure convergeranno nuovo “Decreto di aprile”, che conterrà anche altri interventi in materia di lavoro. Per l’intero “pacchetto lavoro” il Governo ha previsto finanziamenti per un importo complessivo tra i 23 e i 25 miliardi di euro.
Decreto di aprile, rifinanziamento degli ammortizzatori sociali
Consistente sarà l’intervento in materia di ammortizzatori sociali. A tal fine, il Governo metterà sul piatto 15 miliardi euro, che saranno utilizzati gradualmente, ossia in base all’andamento delle richieste da parte delle imprese. Una buona parte di queste risorse servirà per coprire l’ampia richiesta di cassa integrazione ordinaria e cassa integrazione in deroga prevista dal “cd. “Decreto Cura Italia”. Le somme residue, invece, copriranno le nuove richieste. Nel “Decreto di aprile” entrerà anche l’allungamento della NASpI per chi oggi ha il sussidio in scadenza. Si prorogherà di un paio di mesi.
Decreto di aprile, blocco dei licenziamenti
Sul cd. “blocco dei licenziamenti”, ossia il divieto da parte del datore di lavoro di licenziare in determinati casi i propri dipendenti, c’è ancora qualche nodo da sciogliere. L’intenzione è quella di prorogare lo stop fino a fine emergenza. Tuttavia, servirà confrontarsi nuovamente in quanto non tutti sono d’accordo. Alcune forze politiche chiedono di escludere dal blocco almeno i licenziamenti individuali, altrimenti il differimento del blocco graverà troppo sulle imprese.
Decreto di aprile, prorogato il “Congedo Coronavirus”
Prorogati i termini di fruizione del cosiddetto “Congedo Coronavirus”. Infatti, i 15 giorni di congedo straordinario possono essere fruiti fino al 3 maggio 2020, alla luce del nuovo stop previsto dal Dpcm 10 aprile 2020. Tale congedo, si ricorda, può essere fruito da uno solo dei genitori oppure da entrambi, ma non negli stessi giorni. Inoltre è subordinato alla condizione che nel nucleo familiare non vi sia un altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa o altro genitore disoccupato o non lavoratore.

nota a cura del dr. Gianluca Pillera, consulente del lavoro CNEC