Mutamento di mansioni

Probabilmente ci saranno attività, che quando riapriranno, non lo faranno con le stesse modalità pre-covid, che dovranno fare i conti con il “distanziamento sociale”, per cui potrebbe essere necessario rivedere l’organizzazione del lavoro. In alcuni casi, anche al fine di salvaguardare i livelli occupazionali, potrebbe rendersi necessario cambiare mansioni ad alcuni lavoratori.

Se è pacifico che adibire il lavoratore a mansioni superiori è sempre ammesso purché anche lo stipendio si adegui alle nuove responsabilità, cosa succede se vogliamo adibire il lavoratore a mansioni diverse, ma che sono meno qualificate?

Il Codice Civile prevede:

  1. che l’assegnazione a mansioni inferiori (cd. demansionamento) è in generale vietata, fatta eccezione per la modifica degli assetti organizzativi aziendali o per altre ipotesi previste dai contratti collettivi. In questi casi le nuove mansioni possono appartenere al livello di inquadramento immediatamente inferiore purché il lavoratore rimanga all’interno della propria categoria legale (se ha la qualifica di impiegato non può diventare operaio e viceversa). Il mutamento di mansioni va comunicato per iscritto e il lavoratore ha in ogni caso il diritto di conservare il livello di inquadramento e il trattamento retributivo riconosciuto prima dell’adibizione alle mansioni inferiori.
  2. Che datore di lavoro e lavoratore, con accordo tra le parti da stipularsi in sede sindacale oppure presso una commissione di certificazione, possano modificare in senso peggiorativo le mansioni, la categoria, il livello di appartenenza e la relativa retribuzione, purchè la motivazione sia legata a un rilevante interesse del lavoratore legato alla conservazione del posto di lavoro, all’acquisizione di una diversa professionalità, al miglioramento delle condizioni di vita. Le tre motivazioni sono alternative.

È chiaro come, in situazione di necessità, sia fondamentale stipulare l’accordo individuale perché, oltre a garantire maggiore flessibilità ed evitare in via preventiva eventuali contenziosi, permette di abbassare e contenere il costo del lavoro.

nota a cura della dr.ssa Marina Ferretti, consulente del lavoro CNEC