La dichiarazione Iva per l’anno 2023 e gli enti non commerciali – Faq

FAQ a cura del dott. Lorenzo Ferreri,
membro della Consulta Nazionale e del Gruppo Fiscale CNEC,
redatte in occasione della videoconferenza CNEC del 19 marzo 2024

Quali sono i limiti per la contabilità semplificata?

La contabilità semplificata è ammessa:

  • per prestazione di servizi: ricavi < €. 500.000
  • per altre attività : ricavi < €. 800.000
Quale è la differenza tra reverse charge e split payment?
  • Inversione contabile – reverse charge – fattura senza Iva – cliente applica e versa Iva
  • Scissione del pagamento – split payment – fattura con Iva – cliente non paga l’Iva e la versa
In caso di errore è ammessa una dichiarazione integrativa?

Per la Dichiarazione annuale Iva in caso di errori o omissioni:

  • è consentita la presentazione di dichiarazioni integrative sia «a favore» che «a sfavore»;
  • entro i termini per l’accertamento di cui all’art. 57, D.P.R. 633/1972 (31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione);
  • utilizzando i modelli dell’anno interessato.
Cosa fare in caso di dichiarazione integrativa a credito?

L’eventuale credito derivante dal minor debito o dalla maggior eccedenza detraibile che risulta dalle dichiarazioni integrative presentate entro il termine per la presentazione della dichiarazione relativa al periodo d’imposta successivo, può essere portato in detrazione in sede di liquidazione periodica o di dichiarazione annuale o utilizzato in compensazione o, ricorrendone i presupposti, richiesto a rimborso (art. 8, co. 6-ter, D.P.R. 22.7.1998, n. 322).
Qualora le dichiarazioni integrative siano presentate oltre il termine per la presentazione della dichiarazione relativa al periodo d’imposta successivo, l’eventuale credito può essere chiesto a rimborso, ricorrendone i requisiti, o utilizzato in compensazione di debiti maturati a partire dal periodo d’imposta successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione integrativa.